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Panoramica sul palazzo reale (entrata posteriore) e sul forte |
Si è conclusa la nostra bellissima, seppur breve, esperienza
in Oman, con la consapevolezza di tornarci nuovamente per scoprire nuovi angoli
di questo meraviglioso paese e per godere dell’ospitalità dei suoi abitanti.
Voglio riassumere la nostra esperienza soffermandomi su
quelli che sono i fattori chiave per chi si reca in un paese, da turista o da
visitatore.
Partiamo subito con i prezzi: l’Oman è una destinazione
sicura e relativamente economica. Si può affittare una macchina e girare senza
problemi (magari con un navigatore ed una mappa) perché le strade sono buone,
non si pagano le autostrade e i segnali sono sempre in doppia lingua (se li
vedete solo in arabo vuol dire che non li dovete seguire). La benzina costa
circa 20 centesimi di euro al litro e il diesel poco più. Per mangiare si
spende davvero poco, parlo ovviamente dei ristoranti locali, quelli dei resort
non li conosco. L’acqua e il pane arabo (ottimo) con l’hummus sono sempre
gratuiti, quindi per un pasto che sazia (e sazia me!), che sia di carne o di
pesce in due si spendono circa 7 euro. In alcuni posti siamo scesi addirittura
fino a 4. Gli alloggi hanno un prezzo di circa 50 euro a notte per un albergo o
B&B di media categoria. Gli standard in Oman sono piuttosto alti, simili ai
nostri, con camere sempre enormi (miniappartamenti) e lenzuola bianche e
pulite. Non si pagano gli ingressi ai parchi, anche se purtroppo il bellissimo
litorale di Muscat è stato comprato dai resort e di fatto l’accesso alle
spiagge è a pagamento.
Passiamo ora allo stile di vita: gli omaniti sono musulmani
estremamente legati alla tradizione ma assolutamente tolleranti nei confronti
degli altri. Ciò non toglie che bisogna sempre portare rispetto e vestirsi in
modo consono. In ogni caso le turiste possono tranquillamente farsi il bagno in
bikini e prendere il sole, nessuno dice nulla. La donna vive in casa, è raro
vederne in giro, bada alla famiglia, da quello che ho visto lavorano solo in cassa
e poche portano il burqa. Ovviamente ci siamo limitati a zone più turistiche e
in un tempo che io considero troppo breve per giudicare (8 giorni), ma è
sicuramente tangibile la loro enorme ospitalità. Come per i nostri nonni, anche
qui l’ospite è sacro e lo straniero va aiutato e coccolato, tanto che gli
omaniti spesso si offrono spontaneamente, e ovviamente gratis, di accompagnare le
persone in qualsiasi posto. Il consiglio è quindi quello di soggiornare in case
private, bellissime (hanno una cura della casa pari se non superiore alla
nostra), così da avere un’esperienza diretta con gli abitanti del luogo, sempre
desiderosi di dare spiegazioni.
Per quanto riguarda lo stile di vita, è molto sobrio: non si
beve alcol, non ci si lascia andare a festeggiamenti sfrenati e, dunque, a
parte alcuni quartieri di Muscat, l’Oman è di fatto una destinazione
tranquilla, dove si va a letto presto la sera!Questo è ottimo, considerando che
elimina tanto turismo feccia.
C’è ancora tanto da imparare e da sapere, per questo pensiamo
seriamente di tornare ancora in questa magnifica terra!
Vi lascio con alcune immagini della capitale, Muscat (in
realtà Muscat è la municipalità, poi la città vecchia si chiama Muttrah o
Matrah a seconda di come lo scrivono), molto curata e incastonata in una
bellissima cornice montuosa. Io ne riporto solo alcuni, ma la città è piena di bellissimi palazzi, anche semplici uffici pubblici, tutti realizzati in splendida architettura araba.
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La Moschea Grande - al suo interno ci sono il secondo tappeto realizzato a mano e il secondo lampadario a sospensione più grandi al mondo |
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Il Teatro dell'Opera |
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Il suggestivo lungomare di Muscat |
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Il Palazzo Reale, una costruzione insolita per il suo genere, moderna, futurista e poco sfarzosa |
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L'ingresso principale al Palazzo Reale |
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La bella spiaggia di Qrum |