martedì 21 ottobre 2008

BALINSIDE

BALINSIDE

Sembra ieri eppure dopo 2 settimane eccoci di nuovo a Darwin.. il soggiorno balinese si è concluso velocemente e ora siamo di nuovo qui: a volte il pensiero si concentra sulle nuove avventure australiane che ci aspettano, a volte si guarda indietro e si sente la nostalgia di Ila e Fabio che sono rimasti a Bali a volte addirittura, quando la stanchezza prende il sovravvento, il pensiero vola avanti di due mesi e si pensa a casa, quella vera.
Ma veniamo a Bali ... che dire?
Ci sarebbero tante cose da raccontare, altre bisognerebbe viverle sul posto per capirle.
Ormai per noi 4 avventurieri sfiaccati dal caldo, dalle lunghe ore in macchina schiacciati come sardine, sporchi dell'indelebile terra rossa che dal Karjini c'era penetrata nei polmoni Bali era quasi un miraggio ed invece il 3 Ottobre si è trasformata in realtà!
La prima tappa indonesiana è, come per molti turisti, Kuta.
Prendiamo un taxi dall'aeroporto optando per uno di quelli " ufficiali " con tariffa fissa .. in realtà il tassista non sembra molto diverso da un abusivo: prima si ferma in mezzo alla strada sotto il sole per dieci minuti per parlare con degli amici poi, forse dopo aver testato la nostra pazienza e disponibiltà, prova ad inidirizzarci all'Hotel di un suo amico.
Noi rifiutiamo convinti di trovare un posto più economico in centro ma lui a un paio di km dall' arrivo si ferma sostenendo in un inglese confuso che con la macchina non poteva andare oltre.
Ci fidiamo perchè la strada davanti a noi sembra veramente intasata.. Sbagliamo!
Dopo 10 minuti che camminiamo sotto il sole con i borsoni incontriamo il " nostro tassista " proprio nella zona dove eravamo diretti noi: se ne sta lì a bivaccare con i suoi amici.
Impariamo presto che dei balinesi non bisogna fidarsi troppo perchè per molti di loro il denaro, specie il tuo, viene prima di tutto.
Ma comunque siamo a Kuta!!
Molti di voi la conscono probabilmente per gli attentati terroristici degli anni passati.
Kuta è un posto straturistico, straripante di ristoranti, resorts , locali di ogni genere e brulicante di gente e di negozi.
Per noi è solo punto di partenza dove trascorrere la prima notte e magari concederci un pò di shopping e relax.
Proviamo a cercare una sistemazione economica ma confortevole ma all' inizio la fortuna non sembra dalla nostra parte e ogni posto si presenta esaurito.
In un angolo di una stradina brulicante di bancarelle scorgiamo un Hotel veramente elegante e decidiamo di provare a chiedere: l'unica camera disponibile per 4 è la superior, vale a dire un appartamento a bordo piscina con due piani, due bagni, veranda e balcone.
La cifra da pagare ha tanti zeri e potrebbe spaventare: 1.350.000 Rupie ... convertiamo in euro: 25 € a persona!: )
Crepi l'avarizia: per la prima sera ci trattiamo da pascià!
Facciamo un giro per negozi e in spiaggia ( sembra Rimini ) e poi ci rilassiamo nel nostro supermega appartamento: la sera abbiamo addirittura una delle due piscine tutta per noi!
La mattina dopo la colazione è a dir poco favolosa: un buffet con una scelta vastissima dal dolce al salato.
Ma è già ora di partire: direzione Nusa Lembogan, una piccola isola di fronte Bali nella quale abbiamo prenotato 5 notti nel B&B dei genitori di una mia ex collega a Perth.
Chiediamo alla reception di chiamarci un taxi ma loro ci indirizzano agli abusivi.. anche nell'Hotel di lusso i Balinesi non perdono il vizio!!
Dopo una lunga contrattazione ci accordiamo con un tipo che ci porta al porto.
Piccola parentesi sulla contrattazione in generale a Bali: sparano prezzi sfacciatamente alti!Possono non sembrare esagerati per gli standard occidentali ma il prezzo giusto è solitamente un terzo di quello che loro propongono ( quando si diventa bravi nella contrattazione come ha fatto Alessandro negli ultimi giorni si può ottenere addirittura un quinto ).
Siccome si è fatto più tardi del previsto siamo costretti a prendere il servizio di navetta veloce, un pò più costoso del semplice battello ma in mezz'ora siamo a Nusa Lembongan.
A me e Ilaria non sembra vero di toccare terra considerando la guida spericolata del pilota che si divertiva a farci volare tra le onde alte: sembrava di essere alle giostre sul tagatà!!!
I genitori della mia amica sono in ferie: siamo nelle mani di un gruppo di ragazzetti indonesiani che lavorano lì come camerieri e che, sfortunatamente per noi, conoscono qualche frase standard in italiano ( del tipo buongiorno, mangiare e ovviamente qualche immancabile bestemmia ) che ci ripeteranno per tutto il nostro soggiorno.
L'isola è veramente bella: pur essendo parecchio turistica mantiene degli aspetti di forte tradizione.
Ogni mattina mentre facciamo colazione vediamo uomini e donne lavorare alla raccolta delle alghe, caricarsene ceste piene sulla testa e lavorarle per pulirle dalla sabbia con calma e precisione.
E' strano vedere quanta cura e dedizione dedichino a cose che a noi sembrano inutili: le donne a BAli per esempio lavorano continuamente piccoli cestini fatti a mano nei quali accendono incensi prufamati che distribuiscono lungo le strade.
Io e Alessandro conosciamo anche Zack: il nostro istruttore di sub.
Io a dire il vero sono ancora abbastanza titubante ma mi convincono a provare e così inizia il nostro corso intensivo di tre giorni.
Devo dire che è stato veramente faticoso: la mattina teoria sul manuale ed esercitazione in piscina e il pomeriggio prova in mare e poi di nuovo esercizi in piscina il tutto ovviamente con tutta l' attrezzatura scomoda e pesante.
Alla fine della prima sera ero devastata e nervosa e quando Ale mi ha consigliato di prenderla con più tranquillità per tutta risposta gli ho lanciato contro una ciabatta!!
Ma poi ho capito che era una cosa in cui volevo veramente riuscire e Ale mi ha aiutato così dopo 3 giorni abbiamo finalmente ottenuto il brevetto PADI OPEN WATER.
Nel frattempo era rimasto solo un giorno a Nusa lembogan e abbiamo fatto un giro in motorino con Ilaria e Fabio tra i villaggi: abbiamo incontrato gruppi di bambini che salutavano in inglese, siamo passati davanti ai templi e ascoltato i loro canti inquietanti e, come tutte le sere qui a Bali, siamo andati a cena fuori!
I tempi del fornelletto da campeggio sembrano lontani...
Il viaggio del ritorno verso l' isola principale è ancora più movimentato dell'andata: una ragazza spaventata scoppia perfino in lacrime!
Ovviamente Alessandro e Fabio si divertono.
abbiamo deciso di alloggiare ad Uluwatu, sulla costa a sud-ovest: è una località adatta al surf e molto caratteristica sebbene tursitica.
Troviamo una camera al "The Gong", una specie di ritrovo per surfisti.
La camera costa circa 8euro: è piccola ma carina e pulita.
In zona scopriamo per caso anche un ristorante italiano: la Trattoria dove per 4€ mangiamo tortellini fatti in casa! Ovviamente diventiamo clienti fissi.
Uluwautu è a picco sul mare: l'accesso al mare non è facile ma il paesaggio è affascinante e i tramonti sulla scogliera con i surfisti sullo sfondo sono da cartolina.
Il mare è grosso e surfare qui non è facile perchè sul fondo c'è il corallo ma Fabio si butta comunque.
Lungo il percorso sulla scogliera ci sono tutti piccoli ristorantini e negozietti: ad ogni metro tentano di venderti magliette etc. Ma le più insistenti sono le " massagiatrici " che tra le altre cose sono tutte anziane e non sono neanche professioniste: sono le stesse che chiedono 3000 Rupie per il parcheggio all'entrata.
Uluwatu ci piace e decidiamo di fermarci un paio di giorni più del previsto: sappiamo che l'interno è pieno di località interessanti ma a dire il vero abbiamo proprio bisogno di riposo.
Io e Ale trascorriamo perfino una mattinata in una spiaggia di un resort dall'altra parte della costa, a Nusa Dua.
E' uno dei posti che forse per natura eviteremmo ma in quel momento è proprio il relax che cerchiamo anche se sembra di essere alle Pallotte a Pescara!
Nel frattempo cambiamo sistemazione perchè il The Gong è pieno e ci spostiamo in una guest house a pochi metri di distanza gestita da Bobby e da suo figlio, John: parlano pochissimo inglese e ridono sempre come matti.
Lui si presenta come uno dei migliori amici di Del Piero che, a quanto lui sostiene, è andato lì a surfare nel lontano 1993.
Sono gentilissimi e le camere non sono affatto male e poi sono le più economiche disponibili credo: paghiamo meno di 5euro a camera!
Gli interni sono tutti rivestiti in stile tipico con canne di bambù: l'unico problema è che quella nostra comunica con la stanza affianco tramite un ampio varco sul soffitto e considerando che la prima notte i due ragazzi che ci alloggiavano hanno discusso e sono venuti alle mani non è stato il massimo!!
Uluwatu è conosciuta anche per ospitare uno dei templi più suggestivi dell'Indonesia che si staglia a picco sul mare.
Durante la nostra visita ci siamo imbattuti in tante scimmiette dispettose che tentano di imitare i comportamenti umani indossando occhiali da sole o bevendo una lattina di Coca Cola: sono troppo divertenti!
Decidiamo di prendere parte alla danza del fuoco che prende parte all'interno del tempio anche se il biglietto è un pò costoso rispetto alla media.
Abbiamo letto e sentito che lo spettacolo è pensato per i turisti ma che comunque è interessante: NIENTE DI PIù SBAGLIATO!!!
A nostro avviso lo spettacolo è pensato esclusivamente per spillare soldi ai turisti ( ormai la cosa comincia a non divertirci più!)
Gli pseudo attori sono scoordinati e impreparati: alcuni li abbiamo riconosciuti e sono gli stessi che lavorano nei negozietti al mare.
Lo spettacolo non ha nulla di tradizionale o tipico è piuttosto una parodia della loro stessa cultura, si ridicolizzano da soli e la cosa più triste è che lo fanno nel tempio, in un luogo altrimenti chiuso al pubblico e tutelato ( pensate che le donne con le mestruazioni non possono entrarci in quanto impure!!!).
E' stato proprio deludente.
Io e Ale decidiamo di trascorrere glu ultimi due giorni verso l'interno che abbiamo letto essere più legato alle tradizioni.
Arriviamo in motorino fino A Ubud, piccolo villaggio dell'entroterra.
Troviamo una camera elegante e pulitissima in centro: la nostra finestra affaccia su una specie di stagno adibito alla coltivazione del riso.
Facciamo un giro per il grande mercato e per i negozi.
Il giorno dopo da qui partiamo con il motorino verso il lago Bratan, a nord dell'isola, sulle cui rive sorge il tempio Ulun Danu.
La giornata non inizia nel migliore dei modi: ci ferma la polizia ad un posto di blocco e trova il pretesto per farsi pagare la tangente.
La strada per arrivare passa attraverso piccoli villaggi dove abbiamo modo di osservare la vera realtà balinese: signore che lavano i panni nelle pozze, altre che vendono chicchi di caffè macinati da loro al momento..
Passiamo anche a zona delle terrazze di riso e decidiamo di fermarci a mangiare qui in un ristorante con terrazza: sembra lo scenario di un film ambientato in oriente, tutto perfetto e ordinato.
Poi finalmente si arriva al tempio e devo dire che meritava veramente il viaggio in motorino.
L'atmosfera è davvvero suggestiva.
Tornati a ubud in serata troviamo anche qui un ottimo ristorante italiano, il Black Beach,
Chi avrebbe mai pensato di mangiare italiano così bene a Bali??
E così arriva il nostro ultimo giorno a bAli: torniamo ad Uluwatu dove ci aspettano Ilaria e Fabio.
Passiamo la giornata insieme in completo relax e in serata si parte!!
Bobby ci fa da tassista per l'aeroporto: che tristezza salutare Ila e Fabio!!
In due ore e mezza siamo a Darwin.. E' di nuovo Australia!!!