martedì 27 marzo 2012

Ultimi giorni in Thai: da Koh Phangan a Bangkok, passando per Koh Tao

Il momento di lasciare Koh Phangan, dopo vari rinvii, è arrivato: questa è veramente un’isola che ti resta nel cuore, peccato che molti turisti conoscano solo il Full Moon Party, o forse meglio così, perché contribuisce a preservare il resto dell’isola come un piccolo gioiello da scoprire. Abbiamo passato gli ultimi giorni qui a fare snorkelling, girare in motorino, goderci tramonti stupendi, il solito insomma : ) Ed è anche tempo di saluti: ovviamente non poteva mancare l’ultima cena al Curry Rice. Jing ci ha trattati meglio del solito offrendoci di tutto e di più ed era quasi commosso quando ci ha salutati, dice che gli siamo entrati nel cuore: di certo noi non scorderemo il suo sushi e l’atmosfera del suo ristorante.








L’ultima cena giapponese è stata a base di sashimi con calamari appena pescati. Clienti del ristorante siamo noi, un quartetto formato da una coppia italiano-svedese e una inglese e due rasta (lei americana, lui russo… accoppiata emblematica) che parlano non curanti delle loro scorregge e chiedono informazioni sul galateo internazionale a proposito di rutti. Insomma: tutto dire! Quando viaggi vedi proprio di tutto. Per salutare Sonja, ovvero la padrona dei bungalow dove abbiamo trascorso gli ultimi dodici giorni, abbiamo deciso di cucinare italiano (per lei e i suoi due fratelli, che peraltro non avevano mai provato la cucina italiana e hanno spazzolato tutto entusiasti). Il menù è stato a base di: bruschette al pomodoro, uova sode con tonno e maionese, fusilli alla puttanesca e banana split al cioccolato (certo non potevamo pretendere di trovare gli ingredienti per il tiramisù qui). Serata veramente piacevole (aspettiamo le foto da Sonya).





Alla fine per Koh Tao ci sono rimasti solo pochi giorni ma non siamo pentiti perché sentirsi a casa in un posto tanto lontano geograficamente e tanto diverso culturalmente è una sensazione che ci porteremo dentro a lungo. A Koh Tao viviamo più da “turisti”: non che non sia bella per carità ma il viaggio è quasi esaurito e anche noi. La stanchezza si fa sentire. Con un tour facciamo cmq snorkelling nelle baie più belle dell’isola.

Il 21 con un traghetto arriviamo al porto di Chumpon e da li, con un treno notturno a Bangkok. Tutti gli spostamenti sono organizzati bene: menomale che all’ultimo c’è stata una cancellazione e quindi con un sovrapprezzo di 20 euro abbiamo ottenuto il letto sul treno altrimenti avremmo dovuto fare tutta la nottata seduti con lo schienale dritto.





La prima notte a Bangkok ci vede tornare alla Bamboo Guesthouse, dove impariamo a fare gli involtini di primavera. Poi ci spostiamo al De Talak Hostel, a nord della città, in una zona un po’ squallida ma collegata bene. Più che altro abbiamo il bagno privato e l’aria condizionata e, soprattutto la seconda, a marzo a Bangkok è davvero indispensabile. L’atmosfera in questo ostello è accogliente: e come extra ci sono gelato al cocco fatto in casa gratuito, titolare gentilissima e tanti ospiti assurdi per farti delle risate (dall’australiano bracconiere al francese polemico che puzza di sudore a un km di distanza, dall’albanese che fa thai boxe e parla italiano senza sapere come ha imparato all’americana over 60 con intenzione di trovare un marito ricco…insomma ce n’è per tutti i gusti). Abbiamo visitato i centri commerciali di lusso della città e anche il week end market, il più grande del mondo.





E ora è tempo di ripartire. Ci aspettano 10 ore di volo totali e 5 ore di scalo in Kuwait. Poi sarà di nuovo Italia…

Kob Khun KaThailandia