sabato 28 gennaio 2012

Da Hua Hin a Krabi: bye bye svedesi

Dopo sei giorni di permanenza a Hau Hin scendiamo a sud. Destinazione Krabi e da li varie escursioni in barca e sulle isolette circostanti per vedere un po’ di vero mare thailandese. La costa delle Andamane è la più bella, anche se al tempo stesso la più turistica e cara, del Paese. Hua Hin è un paesino a circa 230 km a sud di Bangkok, un tempo villaggio di pescatori, oggi ridotto a colonia svedese. A vedere tutti questi bianchicci non sembra quasi di essere in Thailandia! L’età media dei turisti è alta: ci sono coppie in pensione ma soprattutto single alla ricerca di giovane compagnia. Molti sono viscidi, altri quasi fanno tenerezza (sembra che stiano con le badanti). In ogni caso qui la prostituzione è sotto gli occhi di tutti ma se devo essere sincera, anche se a noi fanno pena, le thailandesi nei girlie bar non sembrano affatto essere dispiaciute e si divertono, almeno apparentemente. Noi abbiamo preso il motorino per girare i dintorni e abbiamo approfittato di questa sosta per recuperare definitivamente il fuso e lavorare un po’. Abbiamo fatto la lavanderia nel posto più economico della città, risultato: a me è sparito un pantalone (ma ci siamo ritrovati una tshirt con disegnata la faccia di un asiatico combattente stile Bruce Lee, evidentemente di qualche altro turista) ma la cosa peggiore è che il detersivo usato dalla signora sa di profumo da vecchia anni ’90. Il marito della signora della lavanderia è un sarto e ha insistito per fare ad Ale dei pantaloni su misura: lui gli ha portato il suo modello di Diesel ma la sua riproposizione è stata un paio di jeans a vita alta stile indiano (e la stoffa è dura e incartapecorita). Stasera abbiamo il bus notturno fino a Krabi: è un servizio vip, solo 24 posti (ma abbiamo sempre il sospetto che lungo la strada caricheranno gente buttata sul corridoio! Vi faremo sapere…

martedì 24 gennaio 2012

Verso le montagne e di nuovo giù: Bangkok - Chiang Mai - Hua Hin


Uno dei nostri uffici improvvisati..

Bangkok ha l'odore delle spezie forti, di fogna in alcune parti, di smog e di umidità oppure profuma della frenesia asiatica, dei fiori per le offerte e di incenso, dipende tutto da come si sceglie di viverla. A me peraltro gli odori delle spezie asiatiche piacciono.

Comunque dopo pochi giorni nella capitale ci spostiamo a nord, verso Chang Mai, dopo un comodissimo viaggio in treno di dieci ore che diventano 13 per via di un ritardo.
Questo treno era un seconda classe aria condizionata, e passavano da bere acqua e coca cola e da mangiare il riso con polpette al lemon grass (che sa di svelto al limone) e dolcetti vari. Tutto mangiabilissimo, e soprattutto compreso nel prezzo del biglietto.

Quelle arancioni sono le polpette al lemon grass/svelto

Chang Mai è una cittadina a misura d’uomo, molto affascinante e vivibile, perfetta per fermarsi più giorni se si segue un corso, magari di massaggi. E’ una città piena di templi e questo mette allegria: si perché qui i luoghi di culto e le occasioni di ritrovo religiose sono allegri, non cupi come le nostre buie chiese ritrovo di peccatori. Questa è una cosa che avevo notato anche ad Istanbul, a proposito delle moschee. Il cattolicesimo è rimasto al Medioevo.


Interno, esterno e offerte al Wat Doi Suthep

Il colore e l'allegria di un wat: la differenza tra un wat e un tempio, è che il tempio si classifica come wat se all'interno ci dimorano almeno cinque monaci


La città si visita in un week end: noi abbiamo anche noleggiato il motorino per visitare i dintorni tra cui il paesino famoso per la pittura a mano degli ombrellini e le hot springs, con i gayser (si può immergere un uovo nelle acque bollenti e cuocerlo).

Bo Sang, il paese in cui prducono gli ombrellini dipinti a mano

Cottura dell'uovo nelle terme

I geyser
Attaccare foglieti d'oro sui simboli sacri è segno di rispetto

Dopo quattro giorni a Chang Mai ci spostiamo a Sukothai, l’antica capitale della Thailandia (dove si crede sia nato il Siam, un po' come il villaggio di capanne di Romolo e Remo), famosa per le rovine della città vecchia. Le abbiamo visitate in bicicletta.


Città di Sukhothai: qui c'era una specie di festa paesana con giostre, un monaco che parlava con il microfono, chiedendo, credo, offerte e strilando senza sputare tutto il tempo e bancarelle che vendevano di tutto da mangiare, compresi degli ottimi spiedini di gambero a 5 bath e orribili di seppie a 10 bath..

Piccoli monaci al lavoro
Da Sukothai bus locale (al costo di meno di un euro a persona per un’ora) per Pitsanoulok, cittadina piuttosto squallida che per noi è solo una sosta per prendere il treno per Bangkok.
Posto per dormire fuori città, con passeggiata di 2 minuti dalla stazione dell'autobus e 'passeggiata' di 3 Km con tutti gli zaini per andare alla stazione dei treni..Ma solo a Pescara le trovi insieme?!!

Una pittoresca fermata del treno

In attesa del treno, sulle rotaie, a Phitsanulok

Offerte: qui si offre di tutto, dal cibo, alla roba da bere, anche coca cola e fanta, servite con tanto di cannuccia. Devo informarmi per sapere che fine fanno dopo tutte queste cose..

Quando si vedono queste lanterne si è in presenza di un'attività cinese: tra l'altro è cominciato l'anno del Drago!

Qui abbiamo cenato a Phitsanulok


Da Bangkok appena arrivati prendiamo ancora un treno, direzione Hua Hn, a tre ore verso sud. Sul vagone siamo gli unici occidentali e non c’è aria condizionata. Praticamente un carro bestiame, e noi siamo le bestie nonché il pasto dei moscerini, visto che i Thai viaggiano con i finestrini abbassati ed è facile fare un frontale con un moscerino che si catapulta nel vagone a 100 Km/h.
A rendere tutto più tipico c'è il bagno alla turca aperto!
La prima impressione di Hua Hin è di una colonia di pensionati svedesi. Non abbiamo ancora visto il mare ma non ci aspettiamo che sia il migliore della Thailandia. Ma tra poco saremo nel vero sud, il vero mare. Giusto il tempo di ricaricarci un po’ dopo tutti questi spostamenti.
Stiamo cercando di imparare il thailandese, o meglio cerchiamo di dire qualche frase, ma è dura, perché ogni intonazione delle vocali può dar un significato diverso alla parola. Ma non molliamo, quando si vive in un posto per un certo periodo di tempo è giusto tentare almeno di parlare, ala fine qualcosa si impara, invece di usare l'inglese per ogni maledetta cosa!


Una bella via di Hua Hin illuminata con lanterne, per il Capodanno cinese