venerdì 25 marzo 2011

La Patagonia si fa selvaggia

Eh si, siamo entrati nel vivo della Patagonia: dopo il bellissimo soggiorno in El Bolson, un posto in cui vale davvero la pena fermarsi un po’, siamo arrivati nel vivo della Patagonia. Prima abbiamo fatto tappa ad Esquel, giusto per riparare un computer in un ostello e farci (farmi, io, Alessandro) rubare con destrezza il PC quando siamo scesi dal pullman per la sosta (me ne sono accorto solo il giorno dopo per quanto erano stati bravi..)..ma dopotutto non mi sono scomposto più di tanto, avevo messo in conto un furto in Sud America. Fortuna che hanno rubato solo il netbook senza prendere hard disk con tutto il back up e neanche il caricabatterie. Fatto sta che arriviamo prima a Comodoro Rivadavia, un posto squallido di mare che però ci regala una splendida superluna sul mare. Io me la godevo mentre probabilmente mi fottevano il PC sul pullman..

Diciamo che a volte il destino è già scritto. Avremmo dovuto prendere la famosa Ruta 40 per scendere ma, visto che pioveva e c’era il rischio di rimanere bloccati (è sterrata) e visto soprattutto che questo tipo di strade rendono al massimo quando si guida piuttosto che quando si guarda dal finestrino, abbiamo optato per la via costiera, più lunga ma più comoda. Il risultato si è visto. Col senno di poi, e di prima, vi consiglio comunque la Ruta 40..

Insomma, per farla breve abbiamo passato alcuni giorni tra le località di El Calafate (capitale dei ghiacciai) e El Chalten (capitale del Trekking). Gli argentini rivendicano con orgoglio di possedere queste terre ‘strappate’ al Cile, tanto da sottolinearlo sempre. Bellissimo ad esempio l’aneddoto sulla nascita del nome del ghiacciaio Perito Moreno, conteso a lungo tra Cile ed Argentina (si trova al confine). Questo Moreno era un perito geologo argentino incaricato, negli anni che non ricordo, dal governo argentino per dimostrare al Tribunale Internazionale che il ghiacciaio apparteneva all’Argentina. Siamo sotto Peron se non mi sbaglio. Il Cile aveva fatto lo stesso, ma alla fine (guarda caso) la spunta Moreno, per cui il governo argentino decide di dedicargli il ghiacciaio con tanto di cognome e professione..della serie Ragionier Fantozzi!

Tutto bellissimo qui in Patagonia: i sentieri di El Chalten, il maestoso Fitz Roy, lo spettacolare Glaciar Viedma! Essendo l’inizio dell’autunno le foglie cominciano a colorarsi di rosso e giallo, uno spettacolo! E non oso immaginare cosa possa essere tra u mese, quando tutti gli alberi assumono una colorazione rosso acceso..Infatti se decidete di andare in Patagonia, fatelo in autunno inoltrato, godrete di bellissimi paesaggi e di una solitudine che vi farà apprezzare la magnificenza di questa terra. In estate troppa folla, troppi inglesi cazzoni ubriachi e troppi statunitensi sboroni..fa più freddo, ma ne vale di sicuro la pena, dopotutto è montagna, mica mare.

Abbiamo percorso circa 30 KM di media al giorno, mai così tanti in vita mia; questa è stata inoltre la prima vera esperienza di trekking per noi, abituati a mare e deserti. È stato faticoso ma bello, la grandezza della natura a volte lascia senza parole..per questo non dico altro e vi lascio alle foto.

Verso il Fitz Roy





Fitz Roy




Foto del paesaggio nel sentiero Laguna de Los Tres












Vista Fitz Roy prima mattina

Glaciar Viedma









Panorama sul Fitz Roy



Panorama sul Glaciar Viedma

Passeggiata sul Glaciar Viedma















Il Fitz Roy visto dalla strada per El Chalten

Concludo con questa chicca: il personaggio in questione si riteneva un fotografo in cerca di ispirazione..chissà se l’ha trovata addormentandosi con una birra in mano alle 5 di pomeriggio..

2 commenti:

Anonimo ha detto...

comunque i giacchettini rossi spaccano troppo.. :D

Alessandra ha detto...

Specialmente il mio eh : )