Dopo un lento risveglio, lasciamo la casa di Ismail e ci
dirigiamo verso la nostra nuova destinazione, le dune del Wahiba Sands, un
bellissimo deserto di sabbia rossa abitato da una comunità di beduini. Il
viaggio per Al Wasil, il villaggio da cui parte il tour, dista circa 3 ore di
macchina da Nizwa e, visto il tempo a disposizione optiamo per un paio di
soste: la prima, al Wadi Qurai è valsa la pena più che altro per vedere alcune
case decorate in maniera davvero bella, eccessiva se fossero state in un altro
posto, ma qui fanno la loro figura, contrastando l’aridità delle montagne.
La seconda tappa, invece, è stata per pranzo: ci siamo
fermati in un ristorante lungo la strada e, appena entrati, i soli (come
sempre) uomini ci indicano subito una stanza con il lavandino. Io dico “non ci
serve il bagno, vogliamo mangiare”, ma lui insiste e mi risponde: “family
room”. Tutto chiaro, la presenza di Alessandra non è ammessa nella stanza
principale e quindi ci fanno accomodare in una stanza per le famiglie, cioè
quando gli uomini sono accompagnati da moglie e prole.
È grande, ha il bagno
privato ed è separata dal resto del locale con una tendina. Il menù non è vario
e optiamo per un chicken biryani, praticamente una qualità di riso mai vista,
speziata, con un quarto di pollo sopra. Non ci portano le posate (si mangia con
le mani) ma solo una salsetta saporita da aggiungere al piatto. Niente male,
solo che il riso è freddo e quindi non lo finiamo. Paghiamo circa 3,5 euro
compresa l’acqua (poi farò un post sui prezzi in Oman) e andiamo via. Bisogna
dire che comunque il proprietario del locale è venuto due volte nella “family
room” a sincerarsi che tutto andasse bene e che il cibo fosse di nostro
gradimento.
La lunga, polverosa, tortuosa strada, costeggiata dalle
montagne, ci porta finalmente ad Al Wasil, dove ci incontriamo con le guide ed
il resto del gruppo (circa 20 persone) e partiamo, ognuno con il proprio
fuoristrada.
Le guide ci hanno sgonfiato le gomme alla giusta pressione per la
sabbia, quindi si guida bene, a parte qualche derapata dove la sabbia è più
soffice o durante una salita particolarmente impervia su una ripida duna. Il
campeggio (1001 Night Camp) è bellissimo, spartano ma pulito, ben attrezzato e
nel mezzo del deserto; i nostri alloggi sono capanne in paglia con letti un po’
scomodi, ma non importa, l’atmosfera è meravigliosa.
Ci offrono latte di
cammello appena munto, spumoso e caldo, buono sembra quello parzialmente
scremato del supermercato. Ovviamente cammelli e capre sono ovunque nel
deserto!Prima del tramonto torniamo in macchina e facciamo del rally tra le
dune per vedere il sole calarvi dietro: spettacolo, soprattutto perché la
sabbia, da rossa, diventa quasi arancione con le ultime luci del giorno.
Scaliamo una serie di ripide dune e, per scendere, tutti corrono divertiti come
bambini (che tra l’altro sono numerosi, come i turisti francesi). Indovinate
chi è l’unica persona che scende di sedere?
La risposta è nella foto..
Tornati al campeggio mangiamo una cena beduina molto buona,
ci sediamo tutti intorno al fuoco, su dei cuscini a parlare e a guardare le
stelle e poi andiamo a dormire.
Domani si torna in gruppo, senza le guide però! Il tracciato
è ben segnato ma non ci sono indicazioni!!speriamo bene!!
2 commenti:
che belli che siete! e che ridere :D
cmq io volevo dire che la presenza di alessandra non sarà ammessa neanche quando tornate...
non penserà mica che lasciando il posto cambieranno le regole vero?? ;)
cmq bellissimo!!
fabietti
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