mercoledì 19 novembre 2008

FRASER ISLAND E BYRON BAY

Come da programma siamo partiti da Brisbane diretti verso Fraser Island. l' isola di sabbia più grande del mondo famosa per le sue dune, la foresta pluviale all' interno, i laghi cristallini e i suoi abitanti più temuti.. i dingo!!
Essendo completamente ricoperta di sabbia l'isola è accessibile solo da fuoristrada e, come ormai saprete, il nostro 4x4 ci ha abbandonato tempo fa quindi avevamo le seguenti alternative: noleggiare un 4x4 per conto nostro (quello che preferivamo onestamente ma anche l'alternativa più costosa e dunque scartata), unirsi ad altri
backpackers e noleggiare la macchina insieme ( la più economica ma anche la più rischiosa perchè sei costretto a dividere l' avventura con persone che " compri a scatola chiusa " e il rischio di capitare con dei cretini è alto da queste parti e per qualsiasi danno eventuale alla macchina si risponde tutti insieme.. abbiamo tenuto conto che siamo solo in due .. forse se ci fossero stati ancora Ila e Fabio o Elena avremmo potuto considerare l' idea ma in questo caso .. scartata!!)
Resta solo l' alternativa tour: in genere a noi le cose organizzate da altri non piacciono per cui abbiamo fatto un' ampia selezione e siamo riusciti a trovare un unico tour, organizzato da un società chiamata sunrover, che proponeva comunque l' opzione campeggio e che strutturava il viaggio con macchine standard di nove persone
piuttosto che pullman carichi di turisti giapponesi.
Dopo realizzeremo che se quello che volevamo era "un tour che non avesse l'aria di tour" non potevamo fare scelta migliore : )
Partiamo la mattina presto dalla stazione centrale di Brisbane, in Roma street!
Ci sono diversi tours che partono dallo stesso posto e all' inizio temiamo che ci tocchi uno dei giapponesi dalle facce noiose che vediamo aggirarsi o qualche guida troppo seria.
Ma ecco che arriva la nostra "guida": è un surfista della Gold Coast, avrà un paio d'anni più di noi al massimo.
Arriva con una macchina che porebbe essere tranquillamente la sua dato che non c'è il nome del tour o simili stampato sopra e sul portapacchi c'è montata la sua tavola da surf!! Anche la divisa non è delle più tradizionali: costume della billabong, occhiali da sole e maglietta di Bali!! Che tipo!
In tutto siamo 9, con noi ci sono 2 ragazze svedesi, un coreano ( che non dirà una parola per tutto il tour ), una ragazza irlandese e una australiana di melbourne un pò snob che viaggiavano insieme , un tipo americano strano (sembra stia girando l'Australia con una busta di stoffa per la spesa come unico bagaglio) e un inglese ( temevamo gli anglosassoni perchè ormai li sopportiamo poco ma questo ragazzo era un' eccezione: tranquillo, disponibile con tutti e perfino mezzo astemio!!!Un inglese anomalo!).
Da Brisbane dobbiamo arrivare a Rainbow BEach dove ci imbarcheremo: la strada è lunga e la macchina scomoda.
Swen, la nostra guida, è scattoso e fa venire il mal di mare.
Facciamo sosta a Noosa, carina località di mare anche se eccessivamente turistica e costosa e poi a RainBoow Beach dove facciamo una sosta per pranzo prima di imbarcarci.
Swen va perfino a surfare incurante di noi ... è proprio fuori di testa!!
Il traghetto impiega solo 5 mintui per raggiungere Fraser .. ed eccoci qui!!!
L'isola è una distesa infinita di sabbia.
Purtroppo il tempo non è dei migliori: si alternano vento e scrosci di pioggia.
Questo se vogliamo aggiunge anche un pò di fascino all' isola e als uo aspetto selvaggio ma per noi che dovremo campeggiare non è il massimo.
LA prima tappa sarà proprio una sosta al campeggio: quasi tutti ( tranne le due snob e il coreano ) avevamo scelto quest' opzione.
Swen ci avvisa che siamo ancora in tempo per decidere di alloggiare nel resort per un sovraprezzo di 50$ a persona ma noi rifiutiamo.
Prima di entrare ci premette che dovremo scegliere una tenda evitando quelle che a causa del vento potevano essere leggermente strappate ma quando arriviamo al campground lo spettacolo è tragicomico: tutte le tende sono scoperchiate e distrutte.
Sembra un campo di guerra devastato.
Scendiamo dalla macchina per vedere meglio: solo un paio sembrano resistere al vento e alla pioggia anche se dentro sono sporche (ci sono ancora sacchi a pelo e qualche bottiglia vuota).
Anche il resto del capeggio ha un aspetto di decadenza.
Ci viene riproposta l'alternativa resort oppure una delle cabine del campeggio a 20$ a persona: ancora un fiero rifiuto da parte nostra!!
Io inizio a lamentarmi della poca professionalità perchè non è accetabile che un tour proponga un campeggio in certe condizioni ma poi mi rendo conto di essere l' unica a lagnarmi con il mio italiano lagnoso e abbandono il tentativo di protesta.
Decidiamo di rimandare a dopo il problema notte e partire alla scoperta dell' isola prima che la marea si alzi troppo impedendo l'accesso alla spiaggia.
Visitiamo uno dei laghi nell ' interno, lake Wallabi.
Per arrivarci attraversiamo dune immense di sabbia bianchissima.
Mentra camminiamo nel deserto ad un tartto vediamo spuntare il verde della foresta che circonda un bacino d'acqua: è bellissimo.
Nonostante faccia freddino facciamo una nuotata.
E' un paradiso!
quando andiamo via ecco di nuovo pioggia e vento.
Al campeggio Swen parla con i proprietari per ottenere un buo prezzo sulle cabine: ci spiega che nel giro di un mese il posto chiuderà e che quindi loro non sono più molto interessati al guadagno e possiamo ottenere uno sconto.
questo spiega l' aspetto trasandato.
L' offerta è di dieci dollari a persona: accettata!!
Va bene l'avventura ma con questo tempo rifiutare un tetto a 10$ è un oltraggio!!!
Ci facciamo un bbq tutti insieme: avevamo comprato carne, vino etc.
Ci sono sparite solo un pacco di patatine e i sospetti sono due: qualche animale o Wes!!!???
Rimarremo con il dubbio!
Durante la cena avvistiamo anche un paio di dingo: non sono altro che cani ma possono risultare aggressivi perchè sono comunque selvaggi.
La mattina dopo ci svegliamo alle 4 per vedere l'alba ma purtroppo le nuvole ne sminuiscono la bellezza.
Alle 6 partiamo per visitare altri du laghi nell' entroterra.
Durante la mattinata facciamo anche una passeggiata nellla foresta pluviale e poi andiamo al lago più famoso dell'isola, LAke McKanzie.
Purtroppo dovremmo concentrarci sull' interno a causa delle maree ( è stata anche notte di luna piena ).
Per carità l'interno è bellissimo ma per noi è un pò una delusione perchè dovremo rinunciare a vedere il relitto sulla spiaggia che rappresenta una delle attrattive prinicipali dell'isola.
Ci ripromettiamo che non faremo più tour anche se poi la colpa è stata sclusivamente delle condizioni atmosferiche e anche da soli non saremmo potuti andare in spiaggia.
Anzi devo dire che essere con una persona esperta dell' isola è stata una garanzia.
E' ora di tornare a Brisbane.
Questa volta passiamo per la costa e ci fermiamo un pò sulla spiaggia di Rainbow Beach dove abbiamo modo di fotografare le scogliere colorate da cui prende il nome la zona.
Passiamo la nostra ultima notte in campeggio a Brisbane: questa città non ci piace è piovosa e non vediamo l' ora di ripartire.
La mattina ci alziamo presto e smontiamo velocemente la tenda: giusto in tempo prima dello scroscio di pioggia che accompagnerà la nostra uscita dalla città.
Direzione Byron Bay!La lonely Planet descrive questa cittadina come ritrovo di hippies ... sbagliato come al solito!!
Forse un tempo Byron Bay si presentava veramente così ma oggi la cosa è stata strumentalizzata e tutto è stato comercializzato.
La città è comunque molto bella e la spiaggia merita davvero.
Abbiamo trovato un campeggio sulla spiaggia: rispetto agli standard audtraliani è un pò caro ma ha una bella terrazza vista mare.
Poco lontano dal campeggio abbiamo anche percorso il sentiero verso il punto più ad est di tutta l' Australia ( ne abbiamo fatta di strada da Perth!!).
Ci siamo fermati per un paio di notti e ne abbiamo approfittato per visitare anche i dintorni ( noi ovviamente fermarci e rilassarci un pò mai!!).
I paesaggi circostanti sono stupendi anche se decidiamo che le nostra scelta non è stata proprio delle più felici: ci siamo addentrati in un percorso di 4 km al NightCup National Park per arrivare alla base di alcune cascate ..
risultato: proprio alla fine il percorso diventava impraticabile e nel frattempo siamo stati divorati dalle sanguisughe.
Io non ne avevo mai viste dal vivo: fanno troppo schifo e sono aggressivissime!!
Il pomeriggio poi siamo passati per Nimbin, un piccolo paese ( a dire il vero praticamente una sola via ), questo sì veramente hippy!
La sera era in programma un concerto ma abbiamo preferito andare a Lismore, paese vicino, dove avrebbe dovuto esserci un presunto banchetto italiano ... niente di più sbagliato:il club italiano era un posto losco e oltretutto di italiano c'era ben poco ... certo non il cibo!! Ma ormai è andata!

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